Bambini e smartphone: un rischio sottovalutato da molti genitori
Spesso alcuni genitori utilizzano device quali smartphone e tablet come una sorta di calmante tecnologico, soprattutto nei momenti di eccitazione, in età in cui questo non dovrebbe assolutamente accadere.
Cosa succede nel cervello del bambino con lo smartphone?
I bimbi sotto ai due anni non devono utilizzare per alcun motivo tali dispositivi per via delle numerose evidenze sul loro effetto negativo sullo sviluppo neurocognitivo del bambino, con importanti ripercussioni su sonno, vista, udito, funzioni metaboliche e sviluppo emotivo1.
Lo stesso vale per i bimbi più grandi per i quali smartphone e tablet non devono essere mai utilizzati prima del sonno o durante i pasti, mentre spesso divengono uno strumento di distrazione ed un veicolo per un po’ di “calma” per i genitori. Tale comportamento genitoriale dev’essere modificato in funzione di una più proficua interazione con il bambino che sostituisca il fascino che i dispositivi elettronici hanno su di loro.
Utilizzare lo smartphone altera lo sviluppo del bambino
In sintesi questo è ciò che accade quando si utilizzano media device sui bambini:
- diminuzione dei livelli di attenzione e delle relazioni sociali;
- aumento del peso corporeo e problemi comportamentali;
- cefalea e dolore muscolare dovuto alla inappropriata postura;
- alterazioni del sonno, incubi e dialoghi notturni;
- secchezza oculare e strabismo;
- alterata percezione dei suoni, con possibili interferenze nello sviluppo del linguaggio e nella comunicazione.
- i bambini hanno bisogno di un’esperienza diretta e concreta con gli oggetti, non farlo altera il loro sviluppo neurocognitivo
I genitori devono rappresentare l’esempio da seguire evitando di utilizzare i media device2 in presenza dei bimbi.
Quali sono le raccomandazioni e rischi per tutti gli apparecchi tecnologici per i bimbi da 0 a 8 anni3?
Da evitare3:
- Uso di smartphone e tablet prima dei due anni, durante i pasti e prima di andare a dormire;
- utilizzare il cellulare come elemento per distrarre i bambini;
con moderazione:
- massimo 1 ora al giorno nei bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni;
- massimo 2 ore al giorno per quelli di età compresa tra i 5 e gli 8 anni;
inoltre è meglio che tale tempo sia condiviso con un membro della famiglia, in quanto in tal modo si verrebbe a creare un canale di comunicazione genitore ↔ figlio mediato dal dispositivo, al posto di un semplice e poco fruttuoso passaggio di informazioni mezzo elettronico → bambino.
Cosa fare per modificare le abitudini?
È opportuno rivolgersi al logopedista con cui analizzare le abitudini comunicative nel contesto familiare e stabilire la corretta strategia per la gestione delle difficoltà, per imparare una comunicazione virtuosa tra adulto e bambino che metta al centro le relazioni, siano esse quelle tra genitori e figli e tra i bimbi e i loro coetanei.
1Italian Journal of Pediatrics
2Soprattutto per periodi prolungati
3Società Italiana di Pediatria